mercoledì 4 gennaio 2017

Roma: l'Oratorio del SS.Crocifisso


Nel rione Trevi, affiancato ad uno degli ingressi della Galleria Sciarra, si trova l'Oratorio del SS.Crocifisso, costruito da Giacomo Della Porta per volere di Ranuccio Farnese nel 1562, per accogliere le riunioni della Confraternita del SS.Crocifisso.

Questa confraternita, dedita alla carità e all'assistenza dei poveri e dei pellegrini, nacque per prendersi cura del crocifisso ligneo quattrocentesco di scuola senese, custodito nella vicina Chiesa di S.Marcello, che miracolosamente si salvò dall'incendio che colpì la chiesa nella notte del 23 maggio 1519.

Chiesa di S.Marcello al Corso
Il fatto che fosse stato il solo ad essere risparmiato dalle fiamme lo rese degno di devozione popolare.
Inoltre, durante la peste che colpì Roma nel 1522, fu portato in processione fino alla Basilica di S.Pietro, e al suo passaggio risanò man mano la gente delle zone percorse, debellando l'epidemia.

prospetto della facciata dell'Oratorio del SS.Crocifisso
La facciata a due ordini dell'oratorio termina con un timpano triangolare con angioletto alato.

E' tripartita da lesene doriche nell'ordine inferiore, dove il portale preceduto da scalinata, è affiancato da due nicchie vuote, inquadrate da cornici con timpani curvilinei.
Un marcapiano delimita i due ordini.

stemma dei Farnese e iscrizione dedicatoria della facciata dell'Oratorio
Nell'ordine superiore si trovano due finestre, lo stemma della famiglia Farnese e una grossa lapide la cui iscrizione ricorda la terminazione della costruzione nel 1568 per volere del cardinale Alessandro Farnese.
Ranuccio e Alessandro Farnese erano i nipoti di papa Paolo III Farnese, e membri della confraternita.

L'oratorio è composto da un'unica aula rettangolare interamente affrescata.

aula dell'Oratorio del SS.Crocifisso
Il ciclo pittorico è stato elaborato dallo scultore e letterato Tommaso de' Cavalieri (amico di Michelangelo).
L'iconografia è ispirata al testo medievale di Jacopo da Voragine, sull'invenzione della croce e delle sacre rappresentazioni organizzate dalle confraternite.
 
Gli affreschi, realizzati con differenti stili e diverse tecniche tra il 1578 e il 1584, rappresentano sulle pareti le "Storie della Croce", e in controfacciata le "Storie della Confraternita".

affreschi della parete destra
affreschi della parete sinistra
controfacciata
Gli affreschi sono opera di artisti manieristi: Giovanni de' Vecchi, Niccolò Circignani (detto il Pomarancio), Cesare Nebbia, Baldassarre Croce, Cristoforo Roncalli (detto anch'esso Pomarancio perché allievo di Niccolò Circignani) e Paris Nogari.
Hanno un carattere teatrale, e in una finzione prospettica vi sono rappresentati paggi, re, principesse e guerrieri.

Gli affreschi della Storia della Croce (sei grandi riquadri, tre per parete), si succedono dalla parete destra, partendo dalla zona presbiterale verso l'ingresso dell'oratorio, e in senso inverso sulla parete sinistra.

Sulla parete destra:

- Sant'Elena fa abbattere gli idoli e l'Invenzione della Croce (Giovanni De'
  Vecchi)

Sant'Elena fa abbattere gli idoli e l'Invenzione della Croce (Giovanni De' Vecchi)
- Sant'Elena assiste al ritrovamento delle croci alla presenza del vescovo
  Macario (Giovanni De' Vecchi)

Sant'Elena assiste al ritrovamento delle croci alla presenza del vescovo  Macario (Giovanni De' Vecchi)
- Miracolo della vera Croce che risana un infermo (Niccolò Circignani)

Miracolo della vera Croce che risana un infermo (Niccolò Circignani)
Parete sinistra:

- Duello tra Cosroe, re di Persia, e l'imperatore Eraclio per il possesso della
  Croce (Niccolò Circignani)

Duello tra Cosroe, re di Persia, e l'imperatore Eraclio per il possesso della  Croce (Niccolò Circignani)
- L'angelo appare ad Eraclio mentre trasporta la Croce e gli ordina di entrare
  scalzo a Gerusalemme (Niccolò Circignani)

L'angelo appare ad Eraclio mentre trasporta la Croce e gli ordina di entrare  scalzo a Gerusalemme (Niccolò Circignani)
- Eraclio scalzo riporta la Croce a Gerusalemme (Cesare Nebbia)

Eraclio scalzo riporta la Croce a Gerusalemme (Cesare Nebbia)
Sulla fascia alta delle pareti vi sono affrescate rappresentazioni mistiche della Croce tra angeli, mentre nei riquadri centrali entro finti stendardi le Personificazioni delle Virtù.

in alto: Rappresentazione mistica della Croce (a sinistra) e Personificazioni delle Virtù (a destra) / al centro: Profeta
Personificazioni delle Virtù: Carità e Giustizia
Personificazioni delle Virtù: Speranza e Fede
Ai lati dei grandi affreschi sono rappresentate figure di Sibille e Profeti.

Profeta
Profeta
Sibilla

In controfacciata si trovano quattro scene della Storia della Confraternita.

A sinistra dell'ingresso:

- Il Crocifisso di S.Marcello scampa miracolosamente all'incendio (Cristoforo
  Roncalli) e La Fondazione del Convento delle Cappuccine sul Quirinale
 (Cristoforo Roncalli)

Il Crocifisso di S.Marcello scampa miracolosamente all'incendio (Cristoforo Roncalli)
La Fondazione del Convento delle Cappuccine sul Quirinale (Cristoforo Roncalli)
 A destra dell'ingresso:

- La Processione per la peste del 1522 (Paris Nogari) e L'Approvazione degli
  Statuti della Confraternita (Baldassarre Croce)

La Processione per la peste del 1522 (Paris Nogari)/L'Approvazione degli  Statuti della Confraternita (Baldassarre Croce)
Sulla controfacciata si trova anche la cantoria con un organo del 1744 opera del maestro di origine tirolese Giovanni Corrado Verlé.

cantoria dell'organo
Sull'altare settecentesco, posto in una nicchia, si trova la Madonna del Sole, proveniente dall'omonima chiesetta del Monastero di Tor de' Specchi (posta ai piedi del Campidoglio).

altare settecentesco
Madonna del Sole
Al di sopra dell'altare vi è la copia del miracoloso crocifisso ligneo.
Il crocifisso originale si trova ancora oggi nella ricostruita Chiesa di S.Marcello, e viene portato in processione nei giovedì Santi.

copia del Crocifisso quattrocentesco
Crocifisso originale nella Chiesa di S.Marcello al Corso

Gli affreschi di autore ignoto del XVI secolo della parete di fondo, raffigurano due finte finestre affiancate dai quattro Evangelisti, e sormontate da riquadri con la rappresentazione del Serpente di bronzo (a destra) e dal Sacrificio di Abramo (a sinistra), affiancati da angeli.

affreschi della parete di fondo (ignoto XVI secolo)
Sacrificio di Abramo e angeli
Serpente di bronzo e angeli
Nella nicchia dell'altare si trovano invece l'Eterno Padre (autore ignoto del XVI secolo), e la Maddalena (a destra) e S.Giovanni Evangelista (a sinistra) opere di Cristoforo Roncalli.

Eterno Padre (ignoto XVI secolo)
S.Giovanni Evangelista (Cristoforo Roncalli)
La Maddalena (Cristoforo Roncalli)
Il soffitto originale del 1584 di Flaminio Boulanger è andato distrutto nel XVIII secolo, ed è stato sostituito nel XIX secolo con un soffitto a lacunari con il Trionfo della Croce, opera di Giovanni Gagliardi.

soffitto a lacunari con Trionfo della Croce (Giovanni Gagliardi)
particolare del soffitto a lacunari con Trionfo della Croce (Giovanni Gagliardi)
L'Oratorio del SS.Crocifisso è stato depredato e distrutto durante la Repubblica Romana (1798/1799), e restaurato nel 1821.

L'oratorio è oggi anche sede dell'Oratorio Musicale Romano, centro di elaborazione di musica sacra.
Qui, e nell'Oratorio della Vallicella, nacque l'oratorio latino, quella forma musicale per gli "esercizi dell'oratorio" durante i quali si canta con accompagnamento musicale: ogni cantore interpreta un personaggio mettendo in rilievo il testo (stile recitativo).
Qui si fondarono le basi del linguaggio del Melodramma e dell'Opera nella musica occidentale, grazie al lavoro di musicisti quali Giacomo Carissimi, Emilio de' Cavalieri, Pierluigi da Palestrina, Alessandro Stradella, Orlando Lasso e Alessandro Scarlatti.


Orario: 7.00/12.00  16.30/19.00

CONCLUSIONI 
Visitando questo piccolo gioiello del manierismo maturo, si può apprezzare l'essenzialità architettonica dell'interno dell'oratorio, accompagnata dalla ricchezza decorativa delle sue pareti.
L'Oratorio del SS.Crocifisso fa parte di quei siti poco visitati dai turisti, che vi passano vicino ed entrano solo per caso per visitarlo, calamitati verso luoghi più noti quali la vicina Fontana di Trevi.
Rappresenta invece un luogo tutto da riscoprire!

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